...Nato ieri è Mino, il protagonista. E’ nato ieri ma è nato già grande, ma proprio grande! Adulto e molto alto. I due genitori (Pinna e Viana), simpaticamente sconclusionati, ovviamente se ne sorprendono assai, ma finiscono per non accettare questa stranezza e mollano Mino all’orfanotrofio. Qui un equivoco esemplare produce una situazione surreale: la suora dell’istituto confonde Mino con il nuovo padre di uno dei ragazzini orfani, Lucignolo, e lo affida alle sue cure.
Lucignolo (ancora Pinna) è un bambino rom di 10 anni e da questo momento i due diventano inseparabili, partono per ritrovare la famiglia zingara e attraversano insieme il mondo, paesi, musiche e fate turchine…
Libero Stelluti è un Mino/Pinocchio dall’espressione ingenua, straniante nei suoi abiti di adulto in giacca e pantaloni, i panni però vestono un animo candido e che si lascia volentieri guidare dallo scafato Lucignolo, il cui nome si porta dietro tutto l’immaginario Collodiano di bambino scaltro. L’amicizia tra i due è sincera ed è poetica metafora del sentimento che vince sulle differenze, d’età e di etnia.
I tre attori sono bravi, lo spettacolo è pieno di buone idee - nonostante alcune ingenuità - rese anche con spirito, il testo offre battute e situazioni divertenti, soprattutto grazie alla personalità irresistibile di Lucignolo...
ELENA MAESTRI
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